Vinicio Capossela ha creato il concept tour, nel senso che nei vari “concerti speciali estivi” la sua poetica si dispiega ed evolve. Segue un percorso, le canzoni proposte cambiano, entrano in rapporto dinamico con i luoghi. SIRENE. Richiami, emergenze e affioramenti è un tour che introduce così: «siano esseri mitologici o concreti apparecchi acustici, le sirene sono sempre un richiamo, un segnale d’emergenza. Reali e favolose, portano nel proprio corpo la loro natura duplice e ambigua, mutante e sfuggente, di volta in volta creature degli abissi e della luce, del mutismo e del canto, dell’oscuro dionisiaco e della bellezza apollinea. Sono la figura stessa dell’ambivalenza semantica dell’emergenza, che è sia pericolo che emersione, allo stesso tempo dannazione e salvezza, seduzione e redenzione». Viene proposta una narrazione che si dipana in tre capitoli abitati da formazioni e brani differenti (Sirene: il mito, Sirene: le emergenze, Sirene: la frontiera). Tener-a-mente rientra nella sezione Sirene: le emergenze, con Capossela suoneranno Zeno De Rossi (batteria), Andrea Lamacchia (contrabbasso), Daniela Savoldi (violoncello), Alessandro “Asso” Stefana (chitarre), Raffaele Tiseo (violino), Michele Vignali (sassofono). Le canzoni si confronteranno con la potenza evocativa del Vittoriale per risaltare con una nuova sensibilità. Al pubblico il compito di comprendere l’eco, la ripercussione che si instaura fra il luogo e il suono. Alla ricerca di un senso nuovo, con la musica che darà l’impressione di porsi fuori dal tempo. Sono indizi, simboli e le Sirene sono lì: «per chi le sa ascoltare, in questi tempi infausti le segnalazioni di pericolo si sono moltiplicate. Tra guerre, riarmi, sopraffazioni e ingiustizie sociali, l’Occidente sembra quasi aver smarrito la rotta e di essere sul punto di inabissarsi con un moto di accelerazione repentina del suo destino di caduta, di tramonto sotto la linea dell’orizzonte. Sirene intende allora ascoltare questi richiami, decifrarli, guardarli diritti negli occhi e così percorrere un periplo negli abissi delle emergenze attuali, necessario a poter affiorare alla luce per ritrovare il respiro. Un percorso mosso dalla ferma speranza che all’immersione segua l’emersione, e dalla convinzione che in un momento partecipato come un concerto, la bellezza e la giustizia ricongiunte nel canto possano essere una guida per tornare a riveder le stelle».